Qual è la differenza tra gli ammortizzatori nuovi e quelli usati?

È un argomento molto dibattuto, non solo tra gli utenti della strada ma anche tra i meccanici stessi. Si sono spese negli anni milioni di parole ma ancora oggi in pochi comprendono davvero l’importanza di sostituzioni regolari, e non solo in occasione di cedimenti o danni.

Ogni giorno le nostre vetture ci accompagnano negli spostamenti, brevi o lunghi che siano. Giriamo la chiave, il motore si avvia e chilometro dopo chilometro impariamo a conoscerle, a prevederle. Adattiamo costantemente ed inconsapevolmente il nostro stile di guida a quelle caratteristiche che col tempo evolvono e soprattutto si modificano con l’invecchiamento di alcuni componenti fondamentali.

La sostituzione di alcuni di essi però, non è spesso prevista dal piano di manutenzione ordinaria.?In pochi sanno che a soli 80.000 km un ammortizzatore di primo equipaggiamento non potrà più comportarsi come il costruttore della vettura lo ha progettato. A questo chilometraggio, le delicate valvole al suo interno hanno frenato l’olio idraulico che le attraversa già 75 milioni di volte, rendendole più fragili e morbide. Non potranno controllare il flusso dell’olio come facevano da nuove, compromettendo l’efficacia smorzante dell’ammortizzatore. Raggiunti i 180.000km un ammortizzatore può aver ridotto la sua efficacia anche dell’80% rispetto ad uno nuovo. Sono gli ammortizzatori a mantenere il contatto delle ruote con la strada – anche gli pneumatici più prestazionali non potranno garantire una accelerazione controllabile, spazi di frenata ridotti e sicurezza in curva, se non lavorando insieme ad ammortizzatori perfettamente efficienti. 





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